Un protocollo d'intesa rilancia il futuro del Mosaico e della Domus del Leone FOTO

TERAMO – E’ stato sottoscritto tra il Comune di Teramo, la Sovrintendenza archeologica, la Fondazione Tercas e il proprietario Bernardo Savini, il protocollo d’intesa per il restauro e la valorizzazione della Domus del Leone. L’atto sancisce l’avvio di una collaborazione pubblico-privato con cui sarà avviato l’intervento di restauro dell’antica opera d’arte, al fine di consentirne la fruibilità turistica e culturale.
L’intesa fa seguito ad una serie di contatti tra le parti e di sopralluoghi sul sito stesso, da cui è emerso che il mosaico e gli ambienti della Domus hanno bisogno di urgenti interventi di restauro e bonifica; a tal fine si è convenuto di attuare congiuntamente una serie di azioni come il restauro e il recupero del mosaico e gli ambienti della Domus del Leone, garantire la tutela e la conservazione del sito archeologico e la salubrità degli ambienti, garantirne la fruizione attraverso un’apertura al pubblico dei locali o altre forme di valorizzazione.
Nel’intesa, la Sovrintendenza garantirà l’attività di progettazione di un intervento di restauro e la sorveglianza scientifica dell’opera; il proprietario si impegna a concedere alla Fondazione il comodato della Domus e degli ambienti che la ospitano per un periodo di almeno 20 anni, autorizzando la realizzazione dei lavori , previa condivisione del relativo progetto, per consentirne la fruizione pubblica; il Comune si impegna a realizzare ogni opera ritenuta necessaria dalla Sovrintendenza per garantire la tutela e la conservazione della Domus e la salubrità degli ambienti in cui la stessa è collocata; inoltre, il Comune si impegna a promuovere la fruibilità e la valorizzazione della Domus garantendone l’accesso al pubblico nell’ambito di uno specifico percorso archeologico, conformemente ad un progetto di gestione condiviso tra le parti; la Fondazione, si impegna a far realizzare le opere nonché a far progettare e a far realizzare ogni altro intervento presso i locali che ospitano la Domus, ritenuto necessario dalla Soprintendenza per la valorizzazione, la conservazione e la tutela del sito.
Soddisfatto il sindaco Gianguido D’Alberto: “Oltre al valore straordinario dell’operazione – ha detto -, ritengo che quanto accaduto dimostri che la ritrovata sinergia con la Soprintendenza e la confermata collaborazione con La Fondazione, forse intensificata soprattutto nelle motivazioni,  sono il segnale di una rinascente speranza per la nostra città".
"Il Mosaico del Leone rappresenta sicuramente il simbolo più importante e più famoso del patrimonio archeologico della Città di Teramo – ha dichiarato Enrica Salvatore – ed è stato al centro di un costante interesse per la  sua valorizzazione; interesse mostrato in diverse occasioni in questi ultimi anni, a partire dagli anni ’80 – che lo hanno visto protagonista, insieme ad altre aree cittadine, del Progetto di Passeggiata Archeologica, fino al progetto per il suo restauro e la sua pubblica fruibilità, realizzato ed attivato alla fine degli anni ’90. Oggi – ha continuato la presidente – un nuovo interesse vede la Fondazione Tercas motore attivo di un progetto per una rinnovata partnership pubblico privata e garante di una fruibilità puntuale e ben organizzata dello straordinario bene archeologico.
Gli fa eco l’assessore alla cultura Gigi Ponziani: "E’ momento di svolta rispetto a tanto parlare che si è fatto per decenni – è il suo commento -. Passiamo da un atteggiamento passivo ad aspetti organizzativi e strategici reali. Lo facciamo partendo da questo che è forse il simbolo più prestigioso del nostro passato, il Mosaico del Leone appunto, ma con l’occhio e l’intelligenza attenti a tutte le emergenze archeologiche, maggiori e minori, che insistono nel nostro territorio".